Poesie per la pace
Chissà se la luna
Gianni Rodari
di Kiev
è bella
come la luna di Roma,
chissà se è la stessa
o soltanto sua sorella…
“Ma son sempre quella!
– la luna protesta –
non sono mica
un berretto da notte
sulla tua testa!
Viaggiando quassù
faccio lume a tutti quanti,
dall’India al Perù,
dal Tevere al Mar Morto,
e i miei raggi viaggiano
senza passaporto”.
Il potere delle parole è eccezionale: nessuno avrebbe mai detto che questa poesia, scritta più di cinquant’anni fa da Gianni Rodari, oggi sarebbe diventata un simbolo in questo periodo buio per l’Ucraina. Sui social questo testo è diventato virale, molti pubblicano questa poesia, o solo alcuni passaggi, affiancandola ad immagini dei bombardamenti o degli abitanti dell’Ucraina in fuga da Kiev. Ma è proprio questo il potere della poesia: aiutarci a immaginare un mondo migliore, farci comprendere con le parole semplici della nostra infanzia che siamo tutti sotto «la stessa Luna».
A partire da questa poesia gli alunni della 1B della Scuola Secondaria di I grado, insieme alla Prof.ssa Catarci, hanno realizzato un cartellone carico di messaggi di speranza e di pace per gli abitanti dell’Ucraina, che sono sempre più spesso nei nostri pensieri e nelle nostre riflessioni.