L’economia circolare
Continuano le lezioni di Educazione Civica per la Scuola Secondaria di I grado. Le linee guida hanno stabilito che uno dei tre assi principali che devono guidare questo insegnamento è lo Sviluppo sostenibile: al giorno d’oggi è importante applicare il modello di sviluppo sostenibile su più livelli della nostra vita quotidiana e tra questi c’è anche l’economia. Gli alunni delle classi prime della Scuola Secondaria di I grado, insieme alla docente di Tecnologia Prof.ssa M. Letizia Pilloton hanno affrontato L’economia circolare.
Il modello di economia circolare si ispira all’osservazione della natura, in cui sistemi anche molto complessi sono organizzati per rigenerarsi in uno schema ciclico. In natura non esiste il concetto di rifiuto: tutto è nutrimento per qualcos’altro, una foglia che cade da un albero diventa parte del suolo e alimenta la foresta. Analogamente a quanto avviene in natura, in cui tutto è metabolizzato e non si hanno sprechi, i rifiuti dell’economia lineare possono quindi diventare nutrienti per i nuovi processi produttivi per un modello di economia circolare. Si possono individuare due diversi cicli ai quali applicare i concetti dell’economia circolare: un ciclo biologico e un ciclo tecnico.
Nel ciclo biologico sono coinvolti i nutrienti biologici, ossia prodotti agricoli, materie prime e rifiuti organici non tossici che possono essere restituiti alla biosfera (come il compost), producendo in alcuni casi anche energia, attraverso una serie di processi come il compostaggio, la digestione anaerobica e la conversione biochimica. Nel ciclo tecnico le risorse sono rappresentate dai nutrienti tecnici, che costituiscono molti beni durevoli, come le apparecchiature elettriche ed elettroniche. Ne fanno parte i metalli, le plastiche e altri materiali non biodegradabili, che non possono quindi essere assorbiti dalla biosfera ma sono destinati a essere rivalorizzati trasformandoli in risorse preziose da riutilizzare, mantenendo inalterato il loro valore.