In occasione del Dantedì
«Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.»
Con questi versi Dante Alighieri dà inizio alla Divina Commedia, un lungo viaggio nei tre regni dell’Oltretomba. Anche se non esistono prove che consentano di stabilirlo con certezza, intellettuali e studiosi concordano sul fatto che questo viaggio avrebbe avuto inizio nella notte tra il 24 ed il 25 marzo del 1300 ed è per questo che a partire dal 2020, su proposta del Ministro dei beni culturali e del turismo Dario Franceschini, il 25 marzo si celebra il Dantedì, la giornata dedicata a Dante Alighieri, che quest’anno cade anche in occasione dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta.
All’Istituto Asisium anche durante la didattica a distanza questa ricorrenza non è passata inosservata e, nel corso della settimana, i docenti hanno proposto agli alunni della Scuola Secondaria di I grado e agli studenti del Liceo Scientifico alcune iniziative per approfondire alcuni aspetti della Divina Commedia e sottolineare, oltre all’universalità del poema, il genio dell’autore che ha saputo inserire, tra le pagine del suo viaggio, numerosi riferimenti a matematica, astronomia, religione, logica, etc, raccontando quello che è diventato un simbolo del nostro Paese.
Se pensiamo anche solo al primo verso della Commedia, «nel mezzo del cammin di nostra vita» , Dante già fa un importante riferimento al Salmo 89 «Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore; passano presto e noi ci dileguiamo.».
Certo, Dante e la Divina Commedia sono argomento imprescindibile dei programmi scolastici, ma il Dantedì, nella sua eccezionalità, permette ad alunni e studenti, insieme ai loro docenti, di scoprire aspetti sempre nuovi e particolari.
Ulisse e il folle volo, tra Omero e Dante
Gli alunni della classe prima della Scuola Secondaria di I grado ad esempio hanno affrontato una lezione su “Ulisse e il folle volo, tra Omero e Dante”, facendo un confronto tra l’Ulisse studiato in Epica e l’Ulisse incontrato da Dante all’Inferno.
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La geografia della Divina Commedia…e altri giochi!
Gli alunni della classe seconda della Scuola Secondaria di I grado hanno invece affrontato molteplici percorsi insieme ai loro docenti: hanno riflettuto, attraverso dei video, sulla Geografia della Divina Commedia e sul personaggio di Beatrice, ed hanno scoperto di potersi divertire, anche parlando di Dante Alighieri, attraverso dei giochi!
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I numeri nella Divina Commedia
Parlando di Dante e della Divina Commedia si può anche parlare di matematica?! Certo, perché, come anticipato all’inizio dell’articolo, Dante fa numerosi riferimenti alla matematica e spesso la utilizza anche per delle similitudini e delle metafore. Per questo gli alunni delle classi seconde della Scuola Secondaria di I grado hanno affrontato un percorso per spiegare la funzione strutturale e simbolica dei numeri nella Divina Commedia.
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Il XXVI canto dell’Inferno di Dante e il Canto di Ulisse di Primo Levi
Gli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di I grado, che hanno a loro disposizione maggiori conoscenze, hanno potuto invece fare un confronto tra l’Ulisse incontrato da Dante nel XVI canto dell’Inferno e il Canto di Ulisse di Primo Levi e, inevitabilmente, tra l’Inferno dantesco e l’inferno dei lager nazisti.
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Vittorio Sermonti legge il V canto di Dante
Nelle classi seconde della Scuola Secondaria di I grado, ancora, è stato mostrato un video in cui Vittorio Sermonti, celebre scrittore e regista italiano, legge il V canto dell’Inferno, per un percorso sull’amore in Cappellano e in Dante.
Il mistero della tomba di Dante
L’insegnante di Tecnologia invece ha affrontato con i ragazzi un approfondimento, anche attraverso la visione di un video di Alberto Angela, sulla “zona del silenzio”, una piccola porzione del centro storico di Ravenna che trova nella tomba di Dante il suo fulcro principale e che è frutto di una serie di interventi urbanistici condotti fra gli anni Venti e gli anni Trenta del secolo scorso.
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L’amore di Francesca e Paolo
Così discesi del cerchio primaio
giù nel secondo, che men loco cinghia
e tanto più dolor, che punge a guaio.
Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia:
essamina le colpe ne l’intrata;
giudica e manda secondo ch’avvinghia.
***
Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Ancora, insieme agli alunni della Scuola Secondaria di I grado, alcuni docenti hanno letto e commentato dei passi della Divina Commedia, ad esempio tratti dal V canto dell’Inferno, per descrivere l’incontro di Dante con Minosse e il dialogo con Francesca e Paolo.