Buon 2021!!!
L’Istituto Asisium è lieto di augurare a tutti i suoi alunni e studenti e alle loro famiglie, ai docenti, ai coordinatori delle attività educative e didattiche, al personale e a tutte le suore un felice anno nuovo, all’insegna della rinascita dopo l’anno difficile che è appena terminato.
Nell’augurarvi un sereno nuovo inizio riportiamo alcune parole della canzone “L’anno che verrà” del grande cantautore Lucio Dalla, che mai come oggi sembrano attuali.
Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c’è una grossa novità:
l’anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va.
Si esce poco la sera, compreso quando è festa,
e c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra;
e si sta senza parlare per intere settimane
e a quelli che hanno niente da dire del tempo ne rimane.
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando.
Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
E come sono contento di essere qui in questo momento
Vedi caro amico cosa si deve inventare
per poter riderci sopra, per continuare a sperare.
E se quest’anno poi passasse in un istante
vedi amico mio come diventa importante
che in questo istante ci sia anch’io.
L’anno che sta arrivando tra un anno passerà:
io mi sto preparando, è questa la novità.
Quest’anno ci ha insegnato quanto sia importante, nonostante la distanza fisica, esserci gli uni per gli altri ed aiutarsi a vicenda a superare le difficoltà.
Infine ricordiamo che Papa Francesco per il 2021 ha indetto un anno speciale in onore di San Giuseppe, perché, come si legge nella Lettera Apostolica Patris Corde “Tale desiderio è cresciuto durante questi mesi di pandemia, in cui possiamo sperimentare, in mezzo alla crisi che ci sta colpendo, che «le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo. […] Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti».Tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in “seconda linea” hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza. A tutti loro va una parola di riconoscimento e di gratitudine.”